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mercoledì 17 agosto 2011

ROGER WATERS-IN THE FLESH_LIVE (XVID AC3-5.1) 1,4GB




In the Flesh – Live è un doppio album live dell'ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters, che include le performance del tour In the Flesh durato 3 anni. È stato pubblicato anche un DVD con lo stesso titolo, e l'insieme di CD e DVD venne ripubblicato in una nuova edizione nel 2006. Fu pubblicato anche un disco SACD, con sia il missaggio stereo che 5.1.

Il materiale del DVD venne registrato il 27 giugno del 2000, durante un concerto alla Rose Garden Arena, a Portland, mentre il doppio CD contiene varie registrazioni dell'intero tour negli Stati Uniti.

Waters, con questo tour, presenta molti brani provenienti da esperienze diverse, a partire da quella dei Pink Floyd (che domina il panorama), fino a quella solista.

Roger Waters – basso elettrico, chitarre, voce.
Doyle Bramhall II – chitarra, voce.
Andy Fairweather Low – chitarra, basso elettrico, voce.
Snowy White – chitarra.
Andy Wallace – tastiere, organo Hammond.
Jon Carin – tastiere, lap steel, chitarra acustica, voce.
Katie Kissoon – Voce.
Susannah Melvoin – Voce.
P. P. Arnold – Voce.
Graham Broad – Batteria, percussioni.
Norbert Stachel – Sassofono.

Roger Waters: In The Flesh Live
Anno di produzione: 2002

Tracklist

In the flesh
The happiest days of our lives
Another brick in the wall - pt. 2
Mother
Get your filthy hands off my desert
Southampton dock
Pigs on the wing - pt.1
Dogs
Welcome to the machine
Shine on you crazy diamond
Set the controls for the heart of the sun
Breathe
Time
Money
Every stranger's eyes
Perfect sense
The bravery of being out of range
It's a miracle
Amused to death
Brain Damage
Eclipse
Comfortably numb
Each small candle

E’ più o meno dall’uscita di "A momentary Lapse Of Reason", e di tempo ne è passato, che si dibatte circa la paternità del monicker Pink Floyd. Almeno quella ideale. Chi sono i veri Pink Floyd? Quelli di Gilmour? O Waters stesso?
Una testimonianza si ha al cospetto di questo DVD che conferma che Roger Waters è i Pink Floyd almeno quanto lo sono i floyd di David Gilmour.
I Pink Floyd (nell'era post Barrett ovviamente) sono stati l'unione di 2 personalità distinte geniali e imprescindibili e di 2 altre di rincalzo ma comunque di fondamentale importanza, soprattutto il compianto Rick Wright, che hanno formato l'impalcatura di quella che è stata la più grande band di tutti i tempi, poi come spesso succede tutto è andato in fumo e quel sogno e finito per sempre fino al 2005.
"In the flesh - Live" ritrae il nostro in tour, e più precisamente alle prese con la riproposizione di molti dei grandi classici dei “suoi” Floyd e scomoda per l’occasione addirittura il nome che dava il titolo alla tournee dei Floyd del 1977, quel "In The Flesh", che poi avrebbe dato il "la" per future glorie. Il concerto a cui è possibile assistere è quello del Rose Garden Arena in quel di Portland - Oregon/Stati Uniti, avvenuto il 27 giugno del 2000. La band che accompagna Roger è di assoluto valore, ovvero il grande e richiestissimo session man Graham Broad alla batteria , Jon Carin già session man coi Floyd di David Gilmour, alle tastiere chitarre e voce, Andy Fairweather Low impegnato a doppiare le linee di basso di Roger quando quest’ultimo si rende protagonista di alcune interpretazioni ai limiti del teatrale, tra l'altro molto suggestive, e alle chitarre quando richiesto, Snowy White, già session dei Floyd negli anni '70,Andy Wallace alle tastiere, 3 bravissime coriste e infine Doyle Bramhall II chitarrista solista. In "In the flesh" trovano spazio i brani più rappresentativi degli album che hanno visto Waters come assoluto leader dei Pink Floyd, vale a dire da “Dark Side of the moon” fino a “The final Cut”, passando anche per il tanto bistrattato “Animals”. Pertanto questo dvd è anche un buon modo per ascoltare (e vedere) dal vivo l’esecuzione di brani da album, come “Animals” e “The Final Cut” appunto, altrimenti snobbati dagli altri Floyd. Non pare molto azzeccata la scelta dei brani tratti da “The final cut”: una a scelta tra “The Gunner’s dream” e “The Fletcher memorial home” non avrebbe sfigurato in aggiunta alle 2 songs presenti. Se “Welcome to the machine” esce fortemente rinvigorita grazie ad una energica prova di Broad dietro le pelli, lo stesso non si può dire di “Shine on you crazy diamond”, letteralmente distrutta dalla patetica chitarra di Snowy White, l’eterno raccomandato del rock, impegnato a demolire lo storico pathos del solo di Gilmour con la sua poca, se non inesistente, abilità nel gestire i "bending". Dei Floyd antichi invece è presente solo la bellissima "Set the controls for the heart of the sun", rispolverata con una veste più moderna di sicuro effetto, mentre del Waters solista possiamo ammirare in tutta la sua bellezza “Every stranger's eyes” da “Pros and Cons of Hitch Hicking” in aggiunta ad una manciata di brani dal più recente, si fa per dire, "Amused to death" (da brividi l’esecuzione di Perfect Sense) e all’inedita “Each small candle”, mentre nessun brano viene estrapolato da “Radio Kaos”. Non che se ne senta la mancanza, a dire il vero. D'altro canto, Waters non lesina l'uso massiccio di coristi/e che in certe occasioni lo sostengono, con imbarazzanti effetti monofonici da gita scolastica. Ma soprattutto, sacrilegio tra i sacrilegi, alcuni assolo di chitarra, come quello di "Another Brick in the Wall" o quello finale di "Comfortably Numb", ricordano solo lontanamente gli antichi fasti del fine cesellatore Gilmour, che ha sempre dato il meglio sfoggiando l'assolo più bello, famoso ed emozionante di sempre nella storia del rock e non solo. Questi non sono i Pink Floyd, non è il Live 8, quella era magia pura, quella che ti commuove profondamente e ti lascia insonne per notti, questa è una testimonianza di quella che è stata la carriera solista dell'anima più pura e vera della band pur non potendone rappresentare in toto l'essenza stessa, negli anni non ha mai nascosto la giusta frustrazione nel vedere i compagni suonare le sue canzoni nelle arene e negli stadi e lui esibirsi di fronte a volte anche di poche centinaia di anime, questa volta si è trovato di fronte ad una platea più consona per uno come lui (anche complice il ritiro degli altri), che con i suoi testi e le sue composizioni ha segnato la storia come pochi. Inutile soffermarsi ancora sulle caratteristiche dei brani, poiché trattasi in gran parte di composizioni entrate da tempo nella storia del rock nonché nella memoria di tutti gli amanti della buona musica. Emergono ovviamente gli effetti e i giochi di luce, in pieno stile Floyd, le immagini proiettate sull'immancabile schermo circolare e le tante trovate sceniche che non possono certo mancare ad uno spettacolo di questo tipo e che contribuiscono a rendere questo concerto uno show sontuoso. E Roger? Roger è invecchiato ma non troppo. Almeno non quanto David Gilmour. La sua voce non sarà stridente come ai bei tempi ma conserva ancora fascino, carisma e quei tratti di unicità che non ha paragoni nemmeno al giorno d’oggi. Waters è assoluto padrone del palco, interagisce col pubblico come mai prima d’ora, segno inequivocabile di una crescita interiore, di un muro che finalmente è stato abbattuto dentro il suo animo.

Concludendo, “In the Flesh - Live” garantisce anche una certa longevità, nel senso che si lascia apprezzare anche dopo svariate visioni ed ascolti. Fare un buon Dvd musicale non è facile. Roger Waters , e non poteva essere altrimenti, c’è riuscito, pubblicando un lavoro formalmente molto curato e artisticamente di valore, soprattutto se si considera che spesso e volentieri questo tipo di “revival” da parte di certi dinosauri del rock si limitano ad essere patetici festival di nostalgia più o meno sinceri.

SCREEN

















































































http://www.fileserve.com/file/Yz6a7TQ/Roger Waters-In The Flesh_Live (XVid AC3-5.1).part1.rar

http://www.fileserve.com/file/Ar8kzYY/Roger Waters-In The Flesh_Live (XVid AC3-5.1).part2.rar







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