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sabato 15 gennaio 2011

PINK FLOYD-DELICATE SOUND OF THUNDER (LIVE AT NASSAU COLISEUM NEW YORK) 1988

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Delicate Sound of Thunder è un video del concerto dei Pink Floyd tratto dal tour A Momentary Lapse of Reason. È stato filmato principalmente durante i concerti tra il 19 agosto 1988 e il 23 agosto 1988 presso il Nassau Coliseum di Uniondale a New York, con l'aggiunta di qualche ripresa effettuata il 21 giugno 1988 e il 22 giugno 1988 presso la Place d'Armes della Reggia di Versailles, in Francia.

 

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E domani la luna


In tutta la loro carriera hanno suonato nei luoghi più suggestivi del mondo. In Italia, un loro storico show si svolse fra le rovine di Pompei. E adesso tocca allo spazio: più di duemila giovani hanno scritto alla NASA perché organizzi un concerto dei Pink Floyd sul nostro satellite.
«Che cosa manca al palmarès dei nostri record? Fare un concerto sulla luna...». Cosi dichiarava l'anno passato a un cronista Nick Mason, il batterista dei Pink Floyd. Certo è che Mason non avrebbe mai potuto prevedere che quella dichiarazione avrebbe spinto un fanclub americano dei Floyd a scrivere alla NASA. Con una lettera firmata da più di 2 mila giovani, si chiedeva all'organismo spaziale americano di studiare i termini dell'operazione. Fu, quello dei fans americani, un gesto folle? No, perché tutta la storia dei Pink Ployd ci ha abituato a non stupirci più di nulla. Dice lo stesso Mason: «I Pink Floyd esistono in quanto esiste la tecnologia. C'è stato e c'è sempre un rapporto diretto fra noi, la nostra musica e gli strumenti tecnici con i quali amiamo esibirci dal vivo. Non siamo animali da palcoscenico come Mick Jagger o Michael Jackson. Dobbiamo dare sempre qualosa di nuovo al nostro pubblico, al di là delle nostre facce che oggi, diciamo la verità, sono un po' appesantite da tanti anni di lavoro...». Mason ha lo sguardo furbetto, gli occhi piccoli gli si chiudono quando sorride. Nell'attuale formazione del gruppo (Mason, Wright e Gilmour) figura un po' come il portavoce. E continua: «Certo il progetto lunare per ora si è arenato ma nello spazio ci siamo stati lo stesso...». Il riferimento è al volo della navicella spaziale russa «Soyuz 7», che a novembre dell'anno passato ha lanciato i Floyd nello spazio. Gli astronauti sono partiti accompagnati dalle musiche di «Delicate Sound of Thunder». I Pink Floyd hanno da sempre cercato di liberare l'immaginario con la loro musica: nessun altro artista è capace di rendere con il linguaggio dei suoni il mondo dei sogni e della fantasia. Nessun evento musicale è capace di vivere nelle proporzioni gigantiste e multimediali dei Floyd. Prova ne è stata il recente concerto nel verde del Parco di Monza. E prova ne sono le centinaia di concerti che gli ex ragazzi della Londra psichedelica hanno allestito in questi 20 anni «on the road». «Quando scriviamo un album e poi lo suoniamo in sala, subito un'equipe di tecnici studia come ambientare il lavoro per le nostre esibizioni. Si tratta di un vero e proprio "work in progress", collettivo. Un insieme di stimoli (dettati dalla fantasia, dalla musica, dalla tecnica e dalla scienza applicata alla tecnologia sonora», Ecco perché il messaggio dei Floyd non invecchia. Ecco perché ai loro concerti ritrovi vecchi hippy, che sembrano usciti dai «Parco Lambro», dai raduni di Zerbo e dagli alternativi degli Anni 70. E con loro, intere famiglie di impiegati o di manager. E poi tanti ragazzi e ragazze entusiasti... Perché l'immaginario collettivo non guarda in faccia alle età e non fa discriminazioni sociali, ne opera selezioni naturali come in genere fanno i diversi tipi di rock. «Ci hanno definito marziani dal volto umano», dice David Gilmour, il chitarrista con la faccia da signore della middle-class britannica, «ma non è cosi. Nella nostra musica c'è tutta l'umanità e l'entusiasmo che abbiamo accumulato in questi anni di entusiasmante lavoro». Una volta il leader dei Royd era Syd Barret. Un estroso i personaggio che faceva la spola fra case di cura mentali e isolamenti senza fine. Fino all'83 la guida del gruppo ; venne presa da Roger Waters,bassista, cantante. Roger era taciturno, intelligente e accentratore. Asfissiante fino all'inverosimile quando cercava di usare la musica come strumento di autocoscienza. Diceva Waters: «II passato è morto. È vero, ho usato la musica del gruppo per fare autoanalisi». Così, lasciate da parte le menti che per anni hanno segnato la musica dei Floyd, Wright, Mason e Gilmour hanno ripreso a girare il mondo con il loro colossale spettacolo. «Quando c'era Waters», spiega lo stesso Mason, «era impossibile pianificare delle vere e proprie tournée. Al massimo andavamo in America, qualche data in Francia,alcune in Inghilterra. Tutto qui. Oggi siamo un'industria con un fatturato consistente come conviene a chi questo mestiere lo fa davvero». E i dati danno loro ragione. L'anno passato il giornale francese «Libération» faceva notare come gli spettatori ai concerti dei Floyd, ai giardini di Versailles, fossero molti di più di quelli richiamati da Springsteen, Jackson e Prince, tre indiscussi miti di oggi. «È il risultato della coerenza», sentenziano i tre all'unisono. «Dai tempi della psichedelia e dei primi "lights-show" noi non siamo mai cambiati». Fra magie musicali, sceno grafie al laser e fiumi di dollari i tre signori della Londra bene, ai quali la signora Thatcher sta «cordialmente antipatica», vivono la loro dimensione di uomini a cavallo fra realtà e Immaginazione. In privato, Nick Mason fa collezione di auto d'epoca. Nel suo garage, vecchie Jaguar e Ferrari d'annata. David Gilmour solca il Mediterraneo con la sua barca da miliardario. Facile trovarlo a Ibiza o a For monterà a settembre. Wright colleziona invece pianoforti coda.Ma in fondo il loro privato è imperscrutabile ai più come il senso delle loro imprese. Così vere, così irreali.
Fabio Santini
 
Pink Floyd - Delicate sound of thunder (1988)
 
da TV Sorrisi e Canzoni
Il Tuono,il suono,il tempo perduto
Dopo il loro disco dal vivo "Delicate Sound of Thunder", hanno ripreso il tour mondiale che li porta ad esibirsi di nuovo in Italia: a Verona,a Monza e in altre località, sempre nel segno dei più strepitosi effetti sonori,luminosi e scenografici. Ma in questa smania di essere sempre primi in fatto di musica e spettacolarità c'è anche il rimpianto di un'epoca lontana e irripetibile.
All' Arena di Verona, sacra alla lirica (e al Festivalbar); all'Autodromo di Monza, regno della Fornula 1; forse a Venezia per la festa del Redentore, con gli spettatori in barca: i Pink Floyd vogliono strabiliare, come dieci o vent'anni fa. Tornano in Italia, perché dall'ultima tournée hanno lasciato una gran voglia di riascoltarli e perché confidano nel ricambio generazionale. Come succede in tutto il mondo, i padri ex contestatori e i fratelli maggiori ex capelloni passano le consegne ai nuovissimi fan. L'ultimo album dei Pink Floyd, seguito a «A Momentary Lapse of Reason», è dal vivo: una pausa di riflessione discografica tra un tour e l'altro. S'intitola, con fine humour britannico, «Delicate Sound of Thunder». La «delicatezza» del suono e del tuono definisce bene i Floyd, i loro caratteri e le loro travagliate vicende. All'inizio, erano quattro studenti: Syd Barrett, Rick Wright, Nick Mason e Roger Waters. Nati fra il '44 e il '46. Si incontrano a Londra, alla scuola di architettura, e, a parte Barrett e Waters, hanno fatto le elementari insieme. Siamo nel 1965, in piena epoca beat, Beatles e «Swinging London». Amano la musica, Syd suona il basso, Rick le tastiere, Nick la batteria, Roger la chitarra. Il cervello è Barrett, ha talento, sa muoversi. Purtroppo si muove in un mondo pericoloso, quello della «psichedelia». E psichedelici sono i pezzi che compone e che destano subito l'interesse del pubblico nei piccoli locali «underground» dove si esibiscono. È musica delicata e un po' perversa, a mezza strada tra il sogno e il delirio. Gli effetti speciali ottenuti in studio di registrazione e sul palco, precorrendo la rivoluzione elettronica, aiutano a creare queste atmosfere. Il resto è istinto e vocazione. Syd è un consumatore di Lsd, l'allucinogeno oggi non più di moda, che stroncherà la sua carriera. Quanto al nome del gruppo, Syd lo assembla attingendo a due bluesmen americani: Pink Anderson e Floyd Council. I Pink Floyd escono nel "67 con un 45 giri: «Arnold Layne», ed è subito superclassifica e scandalo. La canzone allude a un caso di feticismo o di travestitismo. Segue un album: «The Piper at the Gates of Dawn», e un altro singolo di successo: «See Emily Play».Ma Barrett comincia a non funzionare. È fuori di testa, sul palco si incanta e peggio. I colleghi gli affiancano un ragazzo cresciuto con Roger e con lo stesso Syd: David Gilmour. Presto però Barrett lascia definitivamente e i Floyd tornano in quattro. Da quel momento la storia del gruppo diventa una partita a due tra Roger Waters e David Gilmour. Gli altri fanno da contorno. Dopo «A Saucerful of Secrets», che segna la fine del periodo psichedelico, esce nel '69 «Ummagumma»; nel '70 «Atom Heart Mother», soprannominato «l'album della vacca» per la mucca che figura in copertina; e nel '73 il celeberrimo «The Dark Side of the Moon», che contiene «Money». E diffìcile superare un simile disco, ma i Floyd ci provano e nel '75 ecco «Wish You Were Here», che contiene un vago cenno di nostalgia per Syd Barrett che continua a lavorare come solista, ma è un uomo finito. «Animals» del '77 è memorabile anche per la copertina con il maiale gonfiabile che vola sopra le quattro ciminiere della Battersea Power Station di Londra. E si arriva, due anni dopo, a «The Wall», album che riassume tutto ciò che i Pink Floyd hanno saputo esprimere: l'alienazione, l'incomunicabilità, l'angoscia dell'uomo moderno. Passano quattro difficili anni e nell'83 esce «The Final Cut» (II taglio finale) Titolo emblematico perchè ormai Waters e Gilmour sono ai ferri corti. La crisi scoppia tre anni dopo. Waters abbandona il gruppo e vuole vietare a Gilmour di usarne il nome. «Waters è prepotente, arrogante ed egocentrico», dice David. Ribatte l'altro: «I miei ex compagni sono dei bastardi pigri, pasticcioni e avidi di denaro». Nella causa che segue, i giudici danno ragione ai «bastardi». I Pink Floyd continuano senza Waters, che a sua volta inizia una carriera di solista. Nell'87 i Floyd pubblicano «A Momentary Lapse of Reason» (Una momentanea eclisse di ragione). E Waters «Radio Kaos». Gli unici forse, tra caos ed eclissi, a mantenere la testa a posto sono i fan vecchi e nuovi che, amando la musica, continuano felicemente ad amare sia il solista Waters sia i ristrutturati Pink Floyd.
Gherardo Gentili
 
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da Ciao2001 14 dicembre 1988
Forever
Pink Floyd
Il brano "Shine On You Crazy Diamond" inizia in sol minore, e nella stessa tonalità rimane per circa due minuti: è questa la forza, l'originalità e la grande semplicità dei Pink Floyd, il loro impenetrabile segreto, impenetrabile per chi si ostina a cercare di scrutare con il microscopio ciò che si vede ad occhio nudo. Non troverete mai, nei pentagrammi del gruppo inglese,ardite armonizzazioni, grappoli di accordi o irripetibili assoli, ma essenziali sequenze di note, progressioni monocromatiche (ovvero giocate su un solo accordo) e melodie liquide, sognanti, insolite, ma sempre semplici sempre cantabili,sempre assimilabili. Il 1988 è stato l'anno del grande ritorno dei Pink Floyd; è vero, "A Momentary Lapse Of Reason" ha fatto la sua comparsa nei negozi nel settembre dello scorso '87, eppure la tournée europea e la conseguente uscita di "Delicate Sound Of Thunder" risalgono a pochi mesi fa. Dobbiamo tornare indietro di quasi vent'anni per trovare la precedente testimonianza ufficiale (bootleg a parte, dunque) di un concerto della band inglese: un nome ancora oggi imperscrutabile e misterioso, evocatore di immagini e oscurità: "Ummagumma", registrato nel luglio del 1969 a Birmingham e Manchester. Come "Delicate Sound OfThunder" anche "Ummagumma" è un doppio, ma fra i due lavori vi sono differenze incommensurabili. Innanzitutto in "Ummagumma" solo uno dei due 33 è dal vivo, e contiene i classici del primo periodo, quello influenzato direttamente da Syd Barrett: "Astronomy Domine", composta dallo stesso Syd e presente originariamente nel primo album dei Floyd, "The Piper At The Gates Of Dawn", "Careful With That Axe Eugene", fino ad allora disponibile solo sul lato B di "Point Me At The Sky", un singolo del 1968, e due episodi appartenenti a "Saucerful Of Secrets": la title-track e "Set The Controls For The Heart Of The Sun", dilatate e illuminate dal sapore live. Ma quei Pink Floyd appartengono ormai al mito: le foto di copertina sono lo specchio della cultura musicale late-sixties, da un lato i capelli lunghi, l'abbigliamento trasandato senza troppi calcoli, un'aria da abbiamo-preso-di-tutto-e-lo-abbiamo-retto-bene ; dall'altro una strumentazione ostentata ed. emblematica di ciò che il gruppo rappresentava, dal punto di vista tecnico; è finita l'epoca delle chitarrine e delle canzoni di tre minuti: nel 1969 il rock in Inghilterra ha bisogno di tanti strumenti, di tanti effetti speciali, di tanti minuti per esprimere ciò che le menti di Barrett, Waters, Fripp, Emerson, Anderson, Hammill hanno concepito. Quel patrimonio, però, seppur purgato nella forma, rimane inalterato nella sostanza dei Pink Floyd fin de siècde (ormai ci siamo...). "Delicate Sound Of Thunder" si apre, come abbiamo accennato, con "Shine On You Crazy Diamond", proprio l'omaggio a Syd Barrett, l'uomo che racchiude nei pochi La versione presente nel nuovo LP segue abbastanza fedelmente l'originale, trascurando solo un giro di chitarra solista, ma fa effetto sentire "Remember When You Were Young, You Shone Like The Sun, Shine On You Crazy Diamond" cantata da David Gilmour invece che da Roger Waters. Uno dei rami più prolifici e più carichi di frutti saporiti si è infatti staccato dall'albero, cercando di mantenere per sé il nome della specie, bloccato in questo da una materialissima sentenza di un tribunale britannico. I Pink Floyd non sono morti, viva i Pink Floyd. "A Momentary Lapse Of Reason" ha restituito ritmo cardiaco ad un cuore che sembrava ormai in procito di fermarsi per sempre. Nessun capolavoro, sia chiaro, ma tanta musica ispiratrice di suggestioni che la gestione Waters aveva sacrificato in "The Wall" e "The Final Cut" ad una logorrea ispirata - certamente -ma ostica ai vecchi fans della band, amata proprio perché le parole erano spesso superflue, mentre ben altri racconti epici e stellari sapevano narrare delle semplici sonorità. Bastava un titolo, "Careful With That Axe Eugene", e nessun altro fonema si dimostrava necessario per sviluppare nella mente di ogni ascoltatore un vero e proprio video. "A Momentary Lapse Of Reason" ha segnato la restaurazione dell'Ancien Regime di suggestioni sonore, a scapito forse di messaggi impegnati che il divulgatore introspettivo Waters aveva cercato di inserire nei due lavori in cui era autoproclamato protagonista assoluto. E proprio dall'ultimo LP in studio della band è tratta la mole maggiore di materiale incluso in "Delicate Sound Of Thunder", a partire da "Learning To Fly", un vero invito a volare sulle ali della musica, fino a "Yet Another Movie", "Round And Around", "Sorrow", il blues stravolto di "Dogs Of War" e la delicata e melodica "On The Turning Away". E' questa la frazione di album che certamente interessa meno i fans dei Pink Floyd, essendo le canzoni del tutto simili alle versioni in studio. Un vero e proprio esercito di session men sono stati portati in giro per il mondo da Gilmour, Mason e Wright per dare maggior corpo alle composizioni: oltre ai tre superstiti troviamo infatti Jon Carin alle tastiere, Tim Renwick alle chitarre, Guy Pratt al basso, ad occupare il posto che fino al 1983 apparteneva a Roger Waters, Gary Wallis alla seconda batteria e alle percussioni, Scott Page al sassofono (secondo chi scrive l'unica nota stonata, sia ai concerti che sul risultato finale a 33 giri) e tre fantastiche coriste, Margaret Taylor, Rachel Fury e Durga McBroom, tanto che una smorfia di vero e proprio dolore ha solcato il nostro volto quando abbiamo constatato la non inclusione di un brano che pure il gruppo nella sua ultima tournée italiana aveva eseguito, quel "The Great Gig In Thè Sky" (sempre rimanendo nell'ambito "senza parole") che resta forse la cosa più intensa che un album già leggendario come "The Dark Side Of The Moon" era riuscito ad offrire. La sua presenza avrebbe certo ulteriormente arricchito "Delicate Sound Of Thunder", e lo stesso discorso vale per "Us And Them", che i più meticolosi troveranno però nella versione CD e cassetta dell'LP. Il brano anagraficamente più vecchio della collezione è proprio quel "One Of These Days" di cui ricordiamo una versione memorabile nel film "Pink Floyd A Pompei". Ancora una volta non è il basso di Waters a fornire il supporto ritmico, ma non se ne faccia un dramma: la resa sonora non sembra risentirne negativamente. I ricordi affollano la mente quando quei mille rintocchi fuori sincrono sanciscono l'arrivo di "Time", dove è possibile, nel bridge, riascoltare la voce di Richard Wright. Neanche il tempo per riaversi dall'emozione che un rumore di soldi fagocitati dalla cassa di un grande magazzino annuncia l'introduzione di 'Money". Per quanti di noi "The Dark Side OfThe Moon" è stato il disco che ha accorciato drammaticamente la vita della puntina del giradischi, e di cui parlare in termini mitici il giorno dopo a scuola, o con gli amici? E quanti di noi proclamarono il tradimento e la svendita dei Pink Floyd quando le radio iniziarono a programmare "Another Brick In The Wall - Part II"? E' proprio questa la canzone che segue "Money", la versione è molto simile all'originale, incluso il nastro preregistrato con le voci minacciose dei bambini di una scuola elementare di Islington. L'ultima facciata si apre con un classico che chiunque sappia suonare più di quattro accordi alla chitarra ha provato a riprodurre in passato: "Wish You Were Here", accolta con un'ovazione tanto nella tournée italiana quanto in quella britannica (durante la quale, per la precisione, è stato registrato lo scorso agosto questo doppio album). Crediamo che nessun fan del gruppo sia riuscito a trattenere un sorriso misto ad una lacrima di nostalgia, all'ascolto di queste note... Disturba invece la versione di "Comfortably Numb", perché la voce di Ro-ger Waters è stata sostituita da quelle di due session men che poco e male entrano nello spirito originario della canzone, niente di grave, perché "Delicate Sound Of Thunder" si chiude con "Run Like Hell", certamente una delle cose migliori - e maggiormente in stile Pink Floyd - tratte dall'album "The Wall". La registrazione è ottima, a volte si stenta a credere che si tratti di un disco dal vivo (ma sospetti del genere non si azzardano neanche ad uscire allo scoperto, data la indubitabile serietà dei Pink Floyd). la confezione è ricca di immagini come è giusto che sia, per tentare di dare un'idea, a chi non c'è stato, della magnificenza dell'impianto scenico. Uno spettacolo reso possibile da 22 uomini e 10 computers, e trasportato da 45 camion. Ma i confini del nostro piccolo pianeta non sono più sufficienti, evidentemente, ad ospitare la musica del gruppo più extraterrestre che il nostro secolo abbia mai partorito. E' di pochi giorni fa la notizia che la Soyuz 7, che ospiterà la prima missione franco-sovietica della storia, avrà un leggerissimo ma essenziale bagaglio davvero fuori dal comune: una cassetta contenente l'album che vi abbiamo appena descritto. Il cosmonauta russo Andrei Serebrov ha infatti dichiarato che tutto l'equipaggio è appassionato di musica rock, e specialmente dei Pink Floyd. A tal proposito il manager del gruppo, Steve O'Rourke, ha aggiunto: "c'era stato chiesto di mantenere il riserbo, ma visto che ormai la notizia è trapelata, vorrei dire che abbiamo fornito agli astronauti addirittura la prima cassetta uscita dal transfert qualche settimana fa". David Gilmour, dal canto suo non poteva che dichiararsi elettrizzato "al solo pensiero che siamo il primo gruppo rock ad entrare nello spazio, anche se solo musicalmente. Ho saputo addirittura che il nostro nuovo LP verrà lasciato ai residenti della stazione orbitale permanente 'Mir'; che in russo vuoi dire pace". Nick Mason ha concluso che "il più grande brivido l'ho avuto nell'apprendere che siamo stati invitali al lancio della Soyuz 7 a Baykonur il 26 novembre". Non è una novità assoluta: il gruppo canadese Rush fu invitato dalla NASA nell'aprile del 1981 ad assistere alla partenza della prima navetta Space Shuttle americana (esperienza che avrebbe poi ispirato la canzone "Countdown" sull'album "Signais") ma la cassa di risonanza che i Pink Floyd sanno mettere in moto è di proporzioni infinitamente maggiori. E chissà che un qualche extraterrestre, da qualche parte dell'universo, conosca la cultura del nostro pianeta grazie alla musica del gruppo che fu di Syd Barrett, che è stato di Roger Waters e che ora è di David Gilmour. Personalmente ne saremmo fieri, e anche un po' commossi...
Marco Lacchi
 
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Pink Floyd, un disco "cosmico"
Dopo 155 concerti in quattro continenti, con una audience mondiale di circa quattro milioni di persone e più di un anno «on the road», i Pink Floyd hanno voluto lasciare ai posteri una testimonianza sonora di questa loro titanica impresa. Esce infatti oggi in tutto il mondo un loro album dal vivo Delicate sound of thunder, che raccoglie il meglio di quanto è stato proposto nel corso della tournée. Quella stessa tournée che nel giugno scorso ha portato il gruppo inglese anche in Italia, proponendo a Torino, Modena e Roma splendidi concerti che hanno richiamato entusiasti quarantenni ma anche migliala di giovanissimi per i quali la raffinata musicalità dei Pink Floyd è ancora attualissima. L'album oltre a rappresentare un documento di una serie di concerti di grosso successo che hanno registrato dovunque il «tutto esaurito» è anche il primo disco dal vivo di un gruppo che della qualità del suono ha fatto sempre la sua bandiera, preferendo quindi i prodotti più elaborati da studio di registrazione. Come il concerto anche il disco è in pratica un pacchetto di «greatest hits» che ripercorre più di 20 anni di storia del rock. David Gilmour alle chitarre (è anche il produttore di questo prodotto su vinile), Rick Wright alle tastiere e Nick Mason alla batteria, i tre quarti (ma quelli autentici vuole insinuare il disco) dei Pink Floyd da quando Roger Waters ha preferito continuare da solo ammaliando come sempre l'ascoltatore. Come nel concerto anche nel disco l'inizio è scandito dalla chitarra impazzita di David Gilmour che suona Shine of your crazy diamond un brano del 1975 ripreso da uno dei più celebri album, del gruppo inglese Wish you were hare e dedicato a Syd Barrett, fondatore e genio maledetto dei primi Pink Floyd e si chiude come nel concerto con un brano di The Wall, Run like hell e tra questi due momenti si dipanano altre 12 perle della lunga collana dei successi del gruppo. Un brano in più è aggiunto nella cassetta e nel compact disc si tratta di Us and them. Il disco, anche se dal vivo, è tecnicamente all'avanguardia, infatti il suono è quadrifonico ed è stato reinciso usando tecniche digitali negli studi di Abbey Road di Londra. Tra i brani di maggiore interesse contenuti nell'Lp ci sono Learning to fly, Yet another movie, Sorrow Dogs of War, One of these days, Money, Another brick in the wall.Questo prodotto discografìco avrà comunque un altro primato, sarà infatti il primo disco «cosmico». Ed è una ghiotta curiosità. Lo ha chiesto per portarlo con se sulla navicella spaziale, il cosmonauta russo Serebov nella spedizione del Soyuz 7.L'astronauta russo infatti è un appassionato di musica rock ed in particolare della musica dei Pink Floyd. Si dice anche che probabilmente i tre musicisti inglesi saranno presenti al lancio della navicella spaziale che è previsto per il 27 novembre. Nel disco come nel concerto i tre Pink Floyd sono accompagnati da una band di ottimo livello si tratta di Tim Renwik alle chitarre, Jon Carin alle tastiere, Guy Pratt al basso, Scott Page al sassofono e alle chitarre, Gary Wallis alle percussioni. Inoltre ci sono le tre brave coriste. Margaret Taylor, Rachel Rury e Durga McBroom.

 
DOWNLOAD:
http://www.fileserve.com/file/4mRY28c/Pink Floyd-DELICATE SOUND OF THUNDER_Live at Nassau Coliseum-New York.AVI

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